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Il giornalista palermitano Carlo Brandaleone sul Giornale di Sicilia fa il punto sulla situazione del Palermo dopo la pesante sconfitta subita sul campo del Cittadella.
“Anno nuovo, Palermo vecchio. Peggio di così non poteva ricominciare. Con una sconfitta netta contro una diretta concorrente per la promozione che infine ha mandato su tutte le furie anche 1 1.500 tifosi rosanero che quasi eroicamente avevano sostenuto la propria squadra fin quando è stata sostenibile. Infine si sono arresi anche loro e sono ripartiti i fischi, gli insulti, i cori «meritiamo di più» con tutti i rosa a capo chino sotto la loro curva. Una scena che già spesso avevamo visto quest’anno, principalmente nelle gare interne e che speravamo di non vedere più dopo il filotto positivo di fine anno. Invece rieccoci, con un ko senza attenuanti, perché perfino l’espulsione di Stulac al 5’ della ripresa, col Cittadella già avanti di un gol, appare irrilevante di fronte alla superiorità mostrata dalla squadra di casa nell’a record dell’intera gara. Superiorità non tanto per valori individuali, ma per qualità di gioco, intesa e armonie.
Tutti fattori che esaltano anche i singoli. Così, inserito in un gruppo che si trova a memoria e che sa sempre cosa fare con la palla, un giocatore come Pittarello che ha sempre giocato in C, protagonista di entrambi i gol del Cittadella con due assist perfetti, è sembrato un fuoriclasse. Gorini ha ancora una volta battuto Corini (che squalificato è stato sostituito in panchina da Lanna) spiegando come aveva fatto all’andata che il calcio è un gioco collettivo fatto di idee e di movimenti. Non basta avere buoni calciatori. Tutto il resto è fuffa, persino umiliante il tiki-taka del Cittadella negli ultimi minuti in attesa del fischio finale. Quel che resta è un senso di vuoto, la sensazione che questo Palermo nonostante qualche risultato positivo sia rimasto quello di sempre e che non basterà qualche mossa di mercato per potere tornare a parlare con fiducia di Serie A”.
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